CYBERBULLISMO






Con la diffusione delle nuove tecnologie è cambiato anche il modo di comunicare di adulti e bambini. Gli strumenti principali sono rappresentati da Internet e dalla telefonia mobile e i giovani sono la categoria sociale più sensibile al mondo tecnologico, poiché iniziano precocemente a utilizzare sistematicamente Internet dagli 8 anni in poi e possiedono, sempre a partire dagli 8 anni, un telefono cellulare. Se da un lato Internet ha creato una nuova modalità di comunicazione sociale, mediante il crescente utilizzo di e-mail, siti web, messaggi e chat rooms, dall’altro, aumentano sempre più bambini e adolescenti che si servono di queste modalità di comunicazione per intimidire e prevaricare coetanei. Questo fenomeno è conosciuto come cyber-bulling o bullismo cibernetico. Esso può essere definito come una nuova forma di devianza giovanile, basata sull’utilizzo di internet o del cellulare come armi per molestare e offendere i pari.

Il cyberbullismo è un comportamento intenzionale e si manifesta attraverso le seguenti modalità:
  • ·         Offendere: inviare messaggi elettronici con un linguaggio offensivo o volgare;
  • ·         Molestare: importunare con messaggi offensivi e con insulti;
  • ·        Diffamare: denigrare qualcuno on-line con pettegolezzi per danneggiarne la reputazione;
  • ·         Appropriarsi di identità altrui: scrivere o mandare messaggi a nome di un’altra persona per metterla in cattiva luce;
  • ·    Diffondere informazioni riservate: divulgare informazioni imbarazzanti oppure diffondere immagini intime o a contenuto sessuale;
  • ·         Escludere: lasciare da parte intenzionalmente qualcuno da un gruppo on line;
  • ·         Perseguitare: inviare continuamente messaggi minacciosi o che possono intimorire;
  • ·         Happy slapping: riprendere scene violente per mostrarle ad amici e diffonderle.

Il cyberbullismo ha le stesse caratteristiche del bullismo tradizionale, ovvero l’intenzionalità e ripetitività dell’azione che provocano nella vittima disagio e sofferenza in quanto impossibilitata a difendersi. Ciò che invece lo differenzia dal bullismo tradizionale sono:
o   - l’anonimato del molestatore, evitando così di sfuggire con maggior facilità al controllo degli adulti con conseguente difficoltà di reperibilità;
o   - l’assenza di limiti temporali e geografici, mentre il bullismo tradizionale avviene in luoghi e momenti specifici;
o   - la minimizzazione dei sensi di colpa da parte del cyberbullo, il quale dice o fa cose che nella realtà o di persona non farebbe.
L’essere continuamente preso di mira e vivere in una situazione di continuo allarme hanno reso il fenomeno del bullismo ancora più grave. La violazione continua della propria privacy ha favorito la messa in atto di comportamenti autoaggresivi. Sono, non a caso, più frequenti i tentativi di suicidio da parte del cybervittime.


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