IL BAMBINO SUPEROCCUPATO








Alcune grida di allarme si sono levate negli ultimi tre decenni all'interno della società americana, che per molti aspetti è in cima alla classifica delle società occidentali tecnologicamente avanzate e opulente. All'inizio degli anni Ottanta Neil Postman, nel suo libro La scomparsa dell'infanzia, sostiene che i nuovi genitori americani, assorbiti dalla carriera e pressati dalle richieste di una società consumistica e competitiva, hanno pochissimo tempo da dedicare ai propri figli e chiedono loro di crescere in fretta.

All'inizio degli anni Novanta uno psicologo e psicoterapeuta americano, David Elkind, afferma che i bambini in età prescolare non solo vengono spinti a crescere in fretta ma vengono "diseducati". Oltre a frequentare per diverse ore al giorno l'asilo nido o la scuola materna, i bambini vengono iscritti a uno o più corsi pomeridiani sulle attività più varie: nuoto, ginnastica, danza, inglese, chitarra ecc.
Proviamo a tracciare l'identikit del bambino superoccupato. E' spesso un figlio unico, al massimo ha un fratello o una sorella. La sua nascita è stata accuratamente programmata e, appena nato, è stato iscritto nella lista di attesa del migliore asilo del quartiere o della città. Dai 3 anni di età frequenta regolarmente corsi di nuoto, tennis e pittura. A 5-6 anni non solo frequenta la scuola elementare e fa almeno uno sport, ma magari viene anche inserito in un programma per potenziare il quoziente di intelligenza.
Come reagiscono i bambini ai molti impegni che occupano il loro tempo libero? Da una ricerca promossa dal Centro studi Prènatal che ha coinvolto 1420 bambini italiani sappiamo che, di tutto quello che fanno durante il giorno, le attività più sgradevoli per questi bambini sono "stare soli in casa" e "uscire per frequentare corsi". Andare a scuola per stare con gli amici e giocare a casa con gli amici sono viceversa le attività preferite. Inoltre il 49% dei maschietti sogna di vivere in un paese in cui "i genitori lasciano giocare liberi fuori di casa"e il 48% delle bambine vorrebbe vivere in un paese dove "i genitori si divertono a giocare con i bambini". Insomma i bambini superoccupati  non sembrano molto felici di esserlo e desidererebbero dedicare molto più tempo al gioco, sia con gli amici che con i genitori.
Secondo Elkind, si diseduca il bambino quando si accelerano o si anticipano tappe e traguardi che riguardano l'apprendimento di materie scolastiche e il padroneggiamento di abilità sportive ed espressive. Diseducare vuol dire proporre obiettivi in sè giusti al momento sbagliato e con ritmi no adeguati all'età infantile. 

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